Produrre crescita, nell’Italia nel 2019, significa dare una speranza di futuro agli italiani.
Da oltre vent’anni, infatti, l’Italia stenta a crescere, e l’esito è ben visibile nell’epoca contemporanea.
Ma dal 2015 c’è una iniziativa che propone, al pubblico italiano, esperienze di crescita dislocate sul territorio nazionale.
Il Festival della Crescita – ideato dal sociologo Francesco Morace, classe 1959, presidente dell’istituto di ricerca Future Concept Lab (Milano/San Paolo del Brasile) – è un festival itinerante, che nel corso del 2019 ha fatto già una tappa (a Milano, 13 marzo) e toccherà Foggia (5 aprile), Milano (nuovamente, 9 aprile), Torino (16 aprile), Napoli (6 e 7 maggio), Firenze (13 maggio), Treviso (28 maggio), Sassuolo (13 e 14 giugno), Parma (4 luglio), Brescia (20 settembre), Milano (nuovamente, dal 17 al 19 ottobre), Messina (dal 24 al 26 ottobre). Tutte le tappe del festival sono ad ingresso gratuito.
Durante numerose tappe, parteciperanno anche Felice Limosani e Paolo Iabichino, due creativi italiani tra i più attenti alla dimensione della crescita.
«Per combinare nel modo migliore cultura del progetto e commercio 5.0 – spiega Francesco Morace – è necessario elaborare un nuovo senso dell’impresa, in cui far convergere in modo equilibrato il machine learning, i Big Data e la conoscenza empatica del contesto. Al 5.0 si arriva solo attraverso il 4.0: le macchine sono perfette per ampliare le possibilità, ma per essere davvero imprenditori bisogna avere dubbi, porsi delle domande: è necessaria la coscienza. E, nello specifico dell’attività progettuale, la curiosità sociale e l’intelligenza contestuale. Le macchine, infatti, non sono capaci di curiosità e non riconoscono le relazioni sociali. La curiosità sociale è dunque un propulsore per l’impresa: dinamica, mobile, dialettica. La visione futura dei contenuti utili e necessari per dare nuovo senso all’impresa presuppone allora un nuovo legame tra politica, arte, economia e cultura che, mixati in modo intelligente, possano produrre soluzioni di successo».