Il catamarano elettrico “Fibonacci”: il debutto di ICONA Design Group nella nautica

Nell’immagine: il catamarano elettrico Fibonacci, © ICONA Design Group, 2020.

C’è una azienda italiana che nel corso degli anni Dieci è passata da 0 a oltre 16 milioni di euro di fatturato.

Si tratta di ICONA Design Group, nata nel 2010 a Torino, guidata da Teresio Gigi Gaudio, con uffici anche in Cina (Shanghai) e negli USA (Los Angeles) e oltre 120 tra designers, modellisti, ingegneri e project manager provenienti da 21 paesi diversi.

Dopo aver sperimentato nel settore delle auto a guida autonoma – con la concept car Icona Nucleus, presentata nel 2018 al salone dell’automobile di Ginevra – è arrivato il momento di innovare anche nella mobilità sull’acqua e nello yacht design, e ICONA è pronta al debutto nel settore nautico, con il catamarano elettrico Fibonacci.

Questo concept-yacht è il risultato di un approccio progettuale scultoreo combinato con una narrazione specifica.

La divisione dello spazio nella progettazione di imbarcazioni è solitamente incentrata sulla ricerca di soluzioni creative a problemi pratici. Ma in questo caso il paradigma è stato cambiato, trovando invece soluzioni pratiche all’interno degli spazi creati da un’architettura asimmetrica unita a un flusso “interno-esterno” dello spazio. L’uso dell’asimmetria dà dunque un senso di movimento allo yacht anche quando è fermo.

La “filosofia” di questa imbarcazione è quella di una sinfonia in mare, con un design che richiama l’immagine di un pianoforte a coda. Ispirato alla scoperta dei numeri della natura da parte del matematico Leonardo Pisano detto “il Fibonacci” (1170 – 1242), lo yacht combina un movimento scultoreo con una logica divisione dello spazio tra il ponte principale e gli scafi. L’ampio ponte parabolico in legno crea un passaggio che offre una vista sull’acqua da prua a poppa e dà un senso di festa grazie alle scale ornamentali.

Samuel Chuffart, Vice Presidente e Global Design Director di ICONA, spiega: «Dopo aver progettato il veicolo a guida autonoma Nucleus, abbiamo voluto applicare ancora una volta una visione futuristica del trasporto, ma questa volta sull’acqua. Si tratta di un’evoluzione che porta a una forma di velocità silenziosa ed elegante, sostenibile, non aggressiva, invitante sia per il conduttore sia per gli occupanti. L’esperienza nautica di domani non sarà più per pochi appassionati: con l’evoluzione tecnologica e la sostenibilità che ci sono oggi, le barche dovrebbero essere progettate in modo diverso per abbracciare un più ampio spettro di persone e di utilizzi».