Nell’immagine: Samuele Mura.
Dalla Sardegna a Londra, con lo sguardo al mondo.
Ecco il percorso che sta compiendo il 33enne Samuele Mura.
Durante un’esperienza di lavoro da remoto dalla Sardegna per un’azienda inglese di trasporti, Mura si rese conto che esisteva un gap nel mercato dei trasporti: pur essendo molto richiesti, pochi si occupavano di traslochi internazionali.
Decide così di fondare l’azienda Traslo, utilizzando tutto il denaro risparmiato tramite il precedente lavoro. Apre così il sito web aziendale e registra il marchio. Grazie ad alcuni clienti che avevano già lavorato con lui, realizza il primo trasloco.
E continua a reinvestire tutti i guadagni.
Dopo i primi due anni in Sardegna, Mura decide nel 2013 di trasferirsi a Londra, per dare maggiore stabilità all’azienda.
Oggi lavora in Traslo un team di 10 persone, molti sono sardi e alcuni sono inglesi, senza alcun campanilismo.
Malgrado la Brexit e l’emergenza Covid, il 2020 è stato l’anno migliore per Traslo, con un fatturato di oltre 1,1 milioni di sterline (+ 9% rispetto al 2019).
Attualmente, l’azienda organizza traslochi anche per destinazioni come Australia, Stati Uniti e Cina. E naturalmente da e per l’Italia.
Fino ad oggi, sono stati realizzati più di 2.300 traslochi nel mondo.
«Nel 2014 – spiega Samuele Mura – presi la sofferta decisione di regalare il 66% di Traslo a due soci, provenienti da una grossa azienda di traslochi, dai quali avrei potuto avere quella spinta necessaria a far decollare la mia idea. Fu una mossa dettata dalla convinzione che quel 33% che mi ero tenuto sarebbe valso molto di più anche grazie al loro contributo. Ho riacquistato, facendo sacrifici, tutte le quote soltanto sei anni dopo, nel 2020, e pur di fronte ad un anno molto particolare non posso che ritenermi soddisfatto del percorso fatto».
«Non nego che l’ultimo anno sia stato difficile, soprattutto qui nel Regno Unito dove, all’emergenza causata dal Coronavirus, si sono aggiunti anche tutti i cambiamenti dovuti alla Brexit – sottolinea Mura –. Da un lato, realtà professionali attive nel settore dei trasporti hanno acquisito sempre più importanza. Basti pensare a tutte le procedure burocratiche che sono tornate in essere a causa dell’uscita dall’Unione Europea e, quindi, il reinserimento dei controlli alla dogana. Dall’altro lato, prima della Brexit erano tantissime le realtà sommerse che effettuavano trasporti e traslochi senza alcuna effettiva preparazione, mentre oggi è più difficile perché è richiesta maggiore attenzione, dalla cura del cliente e delle sue richieste nei tempi prestabiliti fino alle procedure da completare in entrata nei diversi Paesi. Vorrei aprire anche un ufficio negli Stati Uniti, a New York o a Los Angeles. Siamo partiti da un piccolo paesino dell’Ogliastra e sto amando ogni tappa di questo viaggio».
Alcuni incontri importanti hanno permesso a Mura di costruirsi anche una carriera parallela come agente sportivo, coronando così quel suo desiderio di lavorare nel mondo del calcio. Dopo aver preso il patentino inglese come procuratore sportivo, è entrato all’interno dell’agenzia sportiva Stars & Partner per la quale oggi si occupa – in qualità di FA Intermediary, ovvero l’equivalente della figura italiana dell’intermediario FIGC – di seguire il mercato calcistico inglese e in particolare modo gli under 23, under 21 e under 18, per individuare potenziali calciatori da segnalare a club italiani.
Proprio con Traslo effettua diversi traslochi per calciatori noti e collabora con squadre del massimo campionato inglese come il Crystal Palace.
«In Italia, sono arrivato a giocare fino alla categoria dell’Eccellenza, quando poi ho capito che non sarei mai diventato un calciatore professionista ho riposto quel sogno in un cassetto, ma la passione per il calcio mi è rimasta», racconta Mura.
«Non c’è una data di scadenza per i propri sogni – conclude Mura –. Si può essere impegnati su più fronti lavorativi ottenendo soddisfazioni in più campi. Nel mio caso, oggi Traslo è una realtà solida e capace di camminare da sola, per ritagliarmi spazio per gli altri miei progetti ho imparato a delegare e oggi ho la fortuna di avere un team affiatato e orientato ai risultati».