La dieta mediterranea e le opportunità per le imprese italiane sul mercato USA

Nell’immagine: un momento della conferenza stampa La dieta mediterranea, ponte tra Italia e USA. Da sinistra: Sen. Dario Damiani; Daniela Puglielli, imprenditrice italoamericana e fondatrice della Mediterranean Diet Roundtable; Cristina Del Tutto, giornalista e direttrice Radio Parlamentare; On. Simone Billi; Giusi Malcangi, presidente Sapori Mediterranei-Puglia Top Quality Imprese. Camera dei deputati, sala stampa. Roma, 12 aprile 2023.

Il settore agroalimentare e la dieta mediterranea possono trovare opportunità significative negli Stati Uniti, come avevo scritto qui negli anni scorsi.

Tra gli Italoamericani più attivi in questa area c’è Daniela Puglielli, residente negli USA dal 1995 e fondatrice della Mediterranean Diet Roundtable: iniziativa mirata ad unire gli aspetti scientifici, culturali ed economici della dieta mediterranea, con particolare riferimento alle opportunità in America.

Questa mattina a Roma, nella sala stampa della Camera dei deputati, si è svolta la presentazione delle attività attuali e future del think tank Mediterranean Diet Roundtable, con la partecipazione di esponenti istituzionali e imprenditoriali, moderati dalla giornalista Cristina Del Tutto.

Il deputato Simone Billi (Lega, membro della Commissione Affari Esteri della Camera, eletto all’estero nella Ripartizione Europa), ha affermato: «Nelle città estere dove c’è una forte comunità italiana c’è anche la capacità di riconoscere la vera enogastronomia italiana e di contrastare il cosiddetto italian sounding».

Il senatore Dario Damiani (Forza Italia, membro della Commissione Bilancio del Senato) ha dichiarato: «Oltre a portare vantaggi per la salute, la dieta mediterranea ha dato anche la possibilità di avviare discorsi commerciali».

Daniela Puglielli, fondatrice della Mediterranean Diet Roundtable, ha spiegato: «Sono grata della convergenza di diverse intelligenze. La dieta mediterranea va intesa anche come modello economico. C’è una intera filiera produttiva e distributiva dietro i prodotti che arrivano sullo scaffale dei punti vendita. Al giorno d’oggi, bisogna trascendere i prodotti per arrivare a creare narrazioni. Stiamo vivendo un momento storico difficile e particolare, e dobbiamo attivare nuove competenze. Il territorio degli Stati Uniti ha una dimensione continentale e bisogna riuscire a far nascere la domanda dei prodotti agroalimentari italiani anche in territori specifici, come ad esempio negli stati interni. Tramite la Mediterranean Diet Roundtable stiamo pianificando la maggiore manifestazione in America dedicata all’olio d’oliva, da svolgere nel 2024».

Stefano Franchi, direttore generale di Federmeccanica, ha sottolineato: «L’industria della meccanica e il settore agroalimentare hanno un legame forte. Nel 2022 l’export italiano di macchinari agricoli negli Stati Uniti è aumentato di oltre il 40%: in questo Paese c’è un terreno fertile per il nostro export. Non c’è industria agroalimentare senza industria meccanica. Attraverso la meccanica e la meccatronica produciamo innovazione per tutta l’economia italiana».

Simonetta Pattuglia, curatrice dell’evento Food Wine & Co. e Direttrice del Master in Economia e Management della Comunicazione e dei Media dell’Università Tor Vergata di Roma, ha spiegato: «All’interno della Facoltà di Economia dell’Università Tor Vergata c’è un’area di ricerca dedicata all’enogastronomia, e produciamo anche eventi e podcast su questi temi. Le generazioni più giovani sono molto attente all’autenticità dei marchi. Con le crisi perduranti, è sempre più necessario rendere il settore agroindustriale ed enogastronomico italiano un sistema coeso e cooperativo nelle sue diverse parti industriali, istituzionali e formative».

Giuseppe Traversa, imprenditore pugliese e CEO della società Go Up, ha sottolineato: «Noi ci occupiamo soprattutto di logistica. Con il PNRR l’Italia ha una occasione storica. Le imprese devono fare rete facendo leva sulla digitalizzazione. Il Made in Italy è il risultato di un percorso storico ma non è ancora abbastanza. Oggi, la grande sfida dell’impresa italiana non è solo intercettare le tendenze del mercato del futuro, ma reinventarle e declinarle esaltando i propri punti di forza».

Fabio Casasoli, amministratore unico Fiera di Roma, ha affermato: «Le fiere sono l’anello di congiunzione tra l’economia globale e il sistema produttivo. Partecipare alle fiere permette di far conoscere le proprie qualità».

«L’intento di questo incontro – ha concluso Daniela Puglielliè stato quello di creare un team di diversi stakeholders tra Italia e Stati Uniti, capaci di tracciare una mappa dei nuovi paradigmi economici successivi alla pandemia, interpretandoli con diverse “lenti” che vanno dall’accademico all’istituzionale, dall’associativo all’imprenditoriale. Questo è il primo di una serie di incontri: i prossimi sono previsti il 29 giugno a Philadelphia e a luglio 2023 a Roma in Senato».