“Ma le burrasche del mare non sono tutto, e ci sono le burrasche dell’anima, e sono un’altra cosa. Adesso doveva affrontare quelle, e il mare avrebbe dovuto aspettarlo, per un po’. E l’avrebbe fatto, era sicuro. Perché il mare c’era prima di lui, e ci sarebbe stato dopo. E sarebbe stato lì, se e quando fosse tornato. Gli altri però non hanno lo stesso tempo del mare. Loro aspettano, ma non per sempre. Ci capiscono, ma non per sempre. Ci perdonano, ma non per sempre. Così, adesso, era ora di andare.”
Queste parole sono tratte da un post pubblicato da Fausto Colombo nel 2011 sul suo blog La cultura sottile.
Classe 1955, Colombo è prematuramente scomparso nel gennaio 2025.
A novembre 2024 aveva tenuto l’ultima lezione pubblica all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano (ne avevo scritto qui, e può essere rivista qui), dalla quale è stata tratta la sua ultima pubblicazione, intitolata Lezione sulla cultura popolare (Vita e Pensiero editore).
Allievo di Gianfranco Bettetini (1933 – 2017), dagli anni Ottanta Colombo, partendo da una formazione filosofica, si è occupato degli snodi dell’immaginario collettivo, analizzando i media di massa per poi passare allo studio della digitalizzazione della comunicazione.
Negli anni ha lavorato con numerosi colleghi, stringendo una lunga e bella amicizia con Alberto Abruzzese e Michele Sorice ed altri ancora.
Già nel 2003, all’interno del Lessico della Comunicazione ideato da Alberto Abruzzese (a cura di Valeria Giordano, Meltemi editore), Colombo proponeva tre strade per ragionare sulla cultura: la prima fa riferimento alla cultura come memoria, la seconda considera la cultura come un circuito comunicativo, la terza intende la cultura come una risorsa identitaria.
Ormai molti anni fa, ricordo di avere letto alcuni suoi libri e di avere ascoltato alcuni suoi interventi in eventi a Milano e a Roma.
La carriera accademica di Colombo si è svolta a Milano all’Università Cattolica del Sacro Cuore, dove è stato fondatore dell’Osservatorio sulla Comunicazione, di cui è stato direttore dal 1994 al 2012.
Inoltre, è stato Visiting Professor alla Université Sorbonne (Parigi), alla Université Stendhal (Grenoble), all’Università della Svizzera Italiana (Lugano).
Ha collaborato anche con la RAI e con la Triennale di Milano.
È stato appena pubblicato il libro «… E quanto più sapore possibile». Comunicazione, media, industria culturale. Studi in onore di Fausto Colombo, a cura di Piermarco Aroldi, Giovanna Mascheroni, Francesca Pasquali e Barbara Scifo, Vita e Pensiero editore.
Numerosi colleghi, allievi e amici di Fausto Colombo si sono uniti nel ricordarlo, scrivendo un contributo per questo libro.
Tra i 60 autori che hanno partecipato a pubblicazione, anche Michele Sorice (docente di Teorie della Comunicazione e dei Media Digitali all’Università La Sapienza di Roma), Armando Fumagalli (direttore del Master in International Screenwriting dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano), Gianni Sibilla (giornalista musicale), Antonio Dini (giornalista specializzato sui temi della tecnologia); Vanni Codeluppi (sociologo dei consumi); Sara Bentivegna (docente di Comunicazione Politica all’Università La Sapienza di Roma), Sergio Brancato (docente di Sociologia dei Processi Culturali all’Università Federico II di Napoli).
Il titolo del volume deriva dall’intento di restituire “quanto più sapore possibile” del lavoro intellettuale svolto da Fausto Colombo.
Il libro è acquistabile in formato cartaceo: 35 €.
È possibile anche acquistarlo gratuitamente in formato digitale.
Inoltre, i singoli testi sono scaricabili gratuitamente.
Tutte le informazioni sul libro sono qui.
Tra settembre e dicembre 2025, verranno organizzati almeno due incontri pubblici per ricordare la figura di Fausto Colombo.
Per informazioni sull’incontro a Milano all’Università Cattolica del Sacro Cuore: Piermarco Aroldi, piermarco.aroldi@unicatt.it
Per informazioni sull’incontro a Roma all’Università La Sapienza: Michele Sorice, michele.sorice@uniroma1.it