Si è chiusa ieri l'edizione 2013 del Salone Internazionale del Libro di Torino: il maggiore evento sull'editoria libraria in Italia.
Nel tempo dei nuovi media interattivi, l'editoria si trova in uno degli incroci più delicati e rilevanti per il futuro della conoscenza.
Se pensiamo ad un prodotto culturale classico come il libro, viene da chiedersi quale futuro esso potrà avere, di fronte al calo delle vendite nell'industria editoriale e all'avanzata delle nuove forme di fruizione in formato digitale.
Il tema riguarda, ovviamente, chi produce i libri (gli editori), chi li acquista (i lettori) e chi li usa per lavoro (gli insegnanti).
L'editoria contiene al suo interno vari settori, tra i quali la narrativa, la saggistica, l'editoria scolastica, l'editoria universitaria, l'editoria per bambini e ragazzi, l'editoria tecnico-scientifica. E tutti questi settori vivono – in forme diverse – la necessità di ripensare la propria struttura, per continuare ad essere presenti sul mercato. Mercato che vede, e vedrà sempre più, la presenza di persone mentalmente disposte a fruire i contenuti in maniera diversa rispetto al passato.
Al giorno d'oggi, la sopravvivenza economica è diventata fondamentale per le piccole e medie case editrici. Ed ancora non si è ben compreso il ruolo che il mondo online può esercitare nell'area dell'editoria. In tal senso, durante il Salone del Libro sono state presentate due indagini, a cura dell'AIE-Associazione Italiana Editori, relative all'uso dei nuovi media nell'editoria (i due files qui di seguito).
Se il rapporto fra libri e mondo digitale è ancora in evoluzione, un trend che appare ormai delineato è quello della crescita degli e-books, seppure con una quota di mercato ancora marginale rispetto al formato cartaceo tradizionale. Nel file di seguito, una sintesi dello stato dell'editoria italiana 2012 a cura dell'AIE-Associazione Italiana Editori.
Del resto, è ormai urgente affrontare anche il tema del rapporto fra docenti "analogici" e studenti "digitali". I linguaggi audiovisivi sono uno strumento privilegiato dai nativi digitali e qui c'è una lista di 100 siti video per insegnanti ed educatori. (fonte: Edudemic.com)
E per chi si occupa di insegnare, la questione di fondo è determinata dalla crisi dei contenuti del sapere e delle sue forme di trasmissione. Ciò è particolarmente evidente nella scuola e nell'università. In tal senso, giovedì 6 giugno 2013 a Bologna, Palazzo Pepoli, Museo della storia, via Castiglione, 8, ore 10 – 17 con ingresso libero, si svolgerà l'incontro nazionale Il futuro dell'università e della sua editoria. La crisi economico-politica dei contenuti del sapere e della sue forme di trasmissione. Si tratta di un seminario aperto a tutti i piccoli e medi editori italiani e ai docenti dell'area umanistica, finalizzato allo scambio di idee sulle pratiche necessarie alla creazione di un'editoria universitaria al passo con i tempi e in grado di contribuire alla formazione di nuove classi dirigenti (un tema, quest'ultimo, che in Italia ha ormai contorni drammatici).
L'innovazione tecnologica e la crisi economica stanno cambiando l'editoria e l'università, e a partire da questi due grandi filoni di discussione prenderanno il via gli interventi, liberi e con una durata massima di 10 minuti.
Ideatore dell'iniziativa è Alberto Abruzzese, professore di Sociologia della comunicazione all'Università IULM di Milano ed autore di numerosi libri sui media e sulla cultura di massa. L'incontro ha il patrocinio del Comune di Bologna, dell'Università di Bologna e della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, ed è coordinato dalla casa editrice Sossella (Bologna-Roma) e dalla rivista MediaScapes Journal (si tratta di una rivista diretta da Giovanni Ragone e Alberto Abruzzese che riunisce vari studiosi internazionali attivi nell'analisi del rapporto fra media e società contemporanee).
Nel file qui sotto, si trovano l'invito all'incontro e un testo di Alberto Abruzzese, introduttivo ai temi della giornata.