“Pensiamo agli Swatch, il fenomeno del tempo usa e getta.[ … ]La morale dello Swatch è che l’orologio-spettacolo è bello perché scandisce il tempo come la musica, le stagioni e il cuore di ognuno di noi. Quando Tissot ha lanciato l’orologio di pietra ha venduto un simbolo di eternità e solidità, mentre lo Swatch ha contrapposto un simbolo di effimero e di instabilità. Come spiega Alberto Abruzzese, il Tissot è proiettato sul nesso tradizionalista tra passato e presente, lo Swatch sulla bipolarità presente-futuro. [ … ] Da una parte il ‘per sempre’, dall’altra il ‘qui e adesso’. [ … ] Da una parte l’orologio-oggetto, dall’altra l’orologio-comunicazione. Tra il criterio lapidario del Tissot-per-sempre e quello frivolo dello Swatch-per-oggi, l’uomo di fine secolo ha scelto la fiaba sempre diversa dell’oggi. […] Non volete più comprare un oggetto, volete essere una parte del tempo”.
Queste riflessioni – tratte dal libro Questo libro non ha titolo perché è scritto da un art director di Lorenzo Marini (Lupetti editore, Bologna 2008) – tornano particolarmente utili (almeno secondo me) in questa “age of the interestingness”, ovvero in questa epoca storica in cui il concetto di interessante è diventato molto complesso.
Nel giornalismo, c’è la classica ripartizione tra le notizie importanti, interessanti e curiose. E nel presente e nel futuro il giornalista deve saper selezionare le notizie più interessanti per dare più valore al proprio lavoro (le notizie importanti hanno già lo spazio delle aperture dei tg/tgr, delle prime pagine/copertine e della home page).
Oggi, al tempo del web, arrivare ad essere “interessanti” è relativamente più semplice rispetto al passato ma è diventato più difficile rimanere “interessanti” nel corso del tempo. Pensiamo, ad esempio, alle nuove forme di divismo generate tramite la Rete: fenomeni che possono essere molto rapidi nella diffusione grazie alla condivisione rilanciata sul web, e altrettanto rapidamente possono declinare quando emerge qualcuno o qualcosa che riesce a spostare l’attenzione verso un’altra nuova area di “interestingness”. E oggi, al tempo della vanità di massa, le persone vogliono essere una parte del tempo (con forme, modi e stili ovviamente diversi). Tempo inteso prima di tutto come esistenza personale.
Ecco perché il valore aggiunto della creatività (quella vera) è diventato un segno distintivo di questi anni. E chi riesce ad interpretare meglio il desiderio delle persone di essere parte del tempo, ha più possibilità di essere considerato interessante.