Italia, anno 2018

Siamo nel 2018 e – vedendo le statistiche di questo NòvaBlog – dopo 10 anni ancora non vi siete stancati di me (smile).

Peraltro, nei giorni scorsi c’è stata ancora una new entry fra i Paesi dai quali viene letto questo Blog: si tratta delle Isole Mauritius (situate nell’Oceano Indiano meridionale, al largo dell’isola del Madagascar). Sarà stato qualche Italo Globale (smile).

Nel frattempo, qui in Italia è in corso la campagna elettorale per le elezioni parlamentari di domenica 4 marzo 2018.

Chi mi conosce, sa che mi occupo spesso di italiani all’estero. In base alla nuova legge elettorale approvata l’anno scorso, anche chi non è mai stato all’estero può candidarsi per l’elezione a deputato o senatore nelle ripartizioni estere. Questa norma ha suscitato – giustamente – la disapprovazione degli italiani che vivono all’estero. Va ricordato che nelle ripartizioni estere andranno eletti 12 deputati (5 nella Circoscrizione Europa, 4 nella Circoscrizione America Meridionale, 2 nella Circoscrizione America Centrale e Settentrionale, 1 nella Circoscrizione Africa/Asia/Oceania) e 6 senatori (2 nella Circoscrizione Europa, 2 nella Circoscrizione America Meridionale, 1 nella Circoscrizione America Centrale e Settentrionale, 1 nella Circoscrizione Africa/Asia/Oceania). All’estero, ci sono italiani di valore e molto preparati, che potrebbero aspirare ad un incarico parlamentare.

Di sicuro, nel 2018 gli italiani hanno bisogno di serenità, onestà e semplicità, come ha scritto Beppe Severgnini sul settimanale 7 del Corriere della Sera (numero del 4 gennaio 2018, pag. 9).

La situazione generale del Paese è ben visibile: frattura mentale, economica e lavorativa fra le generazioni più giovani e quelle più anziane; mondo del lavoro diviso in tre blocchi separati: i garantiti, i precari, gli esclusi; economia stagnante, che fatica a crescere; enorme debito pubblico; alta evasione fiscale; corruzione; clientelismo; scarsi investimenti in formazione adeguata al mondo contemporaneo; flusso di persone che cercano migliori opportunità nel mondo. I ventenni e i trentenni precari di oggi saranno la classe dirigente italiana di domani? Viviamo in una epoca complicata; se non credi in te stesso, nessuno lo farà per te.

Chi si occupa di economia, finanza e investimenti, ha un osservatorio significativo sul futuro.

Francesco Carlà, classe 1961, è imprenditore ed esperto di comunicazione. Nel 1999, ha fondato Finanza World: azienda italiana che fornisce servizi di informazione finanziaria indipendente, dedicati sia alla Borsa italiana sia alle Borse internazionali.

Recentemente, Carlà ha parlato dello scenario socio-economico dell’Italia: «L’Italia viene da 10 anni di austerità. E l’hanno fatta quelli sbagliati: ovvero le imprese davvero private, parecchie famiglie, piccoli e medi risparmiatori ed investitori, molti professionisti, le partite Iva e tutti quelli che lavorano secondo le regole di mercato. È necessario tagliare la spesa pubblica improduttiva e corruttiva: si tratta di oltre 100 miliardi di euro all’anno. E subito dopo aver fatto questi tagli, bisogna tagliare le tasse sul lavoro e sull’impresa. Inoltre, chi non ce la fa sul serio, non deve essere lasciato indietro. Da molti anni, mi occupo di investimenti: il piacere di investire sta nella disciplina personale che richiede e nella soddisfazione di vedere il proprio denaro diventare energia economica e produrre benessere per sé e per gli altri. L’Italia riparte soltanto se ai mercati e agli imprenditori si dà una riforma vera dei costi statali, e con il ricavato si finanzia una riforma fiscale con due aliquote: 10% e 25% tutto incluso. Soltanto uno scenario adatto alle PMI italiane e ai nostri produttori di ricchezza può abbattere l’evasione fiscale e fare esplodere la voglia d’intraprendere. Ai nostri piccoli e medi imprenditori, non si può continuare a chiedere di scegliere tra sommerso o chiusura. Se non si liberano i nostri Animal Spirits, la bancarotta è sicura. L’Italia è immersa nella concorrenza globale di ogni tipo: non può eluderla, anzi deve creare le condizioni per batterla».

Buon anno, Italia.