L’investimento dell’innovazione, in Italia e nel mondo

Innovation and businessInvestire nell'innovazione aiuta la crescita di un Paese. Naturalmente, deve trattarsi di investimenti fatti con intelligenza e lungimiranza.

Negli ultimi giorni, il Governo italiano ha elaborato una serie di misure che tocca molti aspetti della vita di un cittadino in Italia. Tra gli argomenti che hanno trovato posto nell'agenda governativa, ci sono anche misure a sostegno dell'innovazione digitale e in questo ambito sono quattro le aree sulle quali è stata posta attenzione: banda larga ed ultralarga; cloud computing; open data; smart communities.

Anche in Italia c'è un ecosistema digitale, dove circolano idee d'impresa innovative, che può trarre vantaggio dalla semplificazione delle procedure d'avvio di un'azienda, come documentato sul numero cartaceo di ieri di Nòva24-Sole 24 Ore (pp. 51, 53) e online in questo pezzo di Emil Abirascid sui fondi in cerca d'idee innovative (Sole24Ore.com).

Da alcuni anni, i rapporti elaborati da istituti di ricerca e think tank indicano stime al rialzo per la internet economy: tra i report più recenti, lo studio presentato nei giorni scorsi da Boston Consulting Group e Google al World Economic Forum di Davos indica in 4.200 miliardi di dollari l'impatto della internet economy nei paesi del G-20 nel 2016. A guidare la crescita, soprattutto l'aumento della popolazione attiva online, che arriverà a circa 3 miliardi di persone nel 2016, e l'utilizzo di smartphones, tablet, social media.

Concepire gli strumenti dell'innovazione come beni "ordinari" è il grande passo da compiere, dopo una lunga prima fase in cui sono stati pensati ed usati come beni di "lusso".

Strumenti dell'innovazione che sono sempre più importanti per progettare il futuro delle metropoli italiane e nel mondo. Si parlerà di questo tema, ad esempio, nell'incontro La Città Digitale – L'Innovazione per il Futuro delle Città, organizzato da LabRoma per il 2 febbraio 2012 a Roma, Hotel Best Western Premier Royal Santina, via Marsala, 22, ore 19. Si ragionerà attorno all'idea di smart city per Roma attraverso un sistema di innovazione diffusa e ad animare il dibattito saranno due fra i maggiori esperti italiani di innovazione: Maurizio Dècina (docente di Telecomunicazioni al Politecnico di Milano) e Andrea Granelli (co-fondatore e presidente della società di consulenza per l'innovazione Kanso, con sede a Roma).

Il rapporto tra innovazione e territorio, d'altra parte, è un tema rilevante per lo sviluppo delle città, come documentano le attività di vari soggetti, tra cui, sul territorio romano, Urban Experience (social network per idee da applicare sul territorio urbano) e The Hub Roma (sezione locale della rete internazionale di spazi per l'innovazione The Hub, con sede di prossima apertura a Roma in Viale dello Scalo di San Lorenzo, 67).

Inoltre, dal 16 al 18 febbraio 2012 è in programma l'ICT Social TechWeekend a Napoli: manifestazione nella quale saranno valutate start up basate sull'Information and Communication Technology. Iscrizione online, gratuita e fino ad un massimo di 60 candidati. Iniziativa a cura del Centro Servizi Incubatore Napoli Est. Nella giornata del 16 febbraio è prevista la partecipazione, fra gli altri, di Gianluca Dettori, fondatore di dPixel, una delle principali società di venture capital in Italia.

Allargando lo sguardo al mondo, l'economia è certamente l'argomento caldo di questi anni e, per chi vive in Gran Bretagna, si segnala il ciclo di incontri che l'economista Loretta Napoleoni terrà a febbraio 2012 tra Londra, Cambridge e Nottingham. L'economia internazionale sarà il tema delle lectures, con riferimento alle differenze fra il "capitalismo" cinese e quello occidentale.

E il capitalismo americano convoglia gran parte delle sue energie nella Borsa di New York. A dicembre 2011, avevo scritto qui del primo ETF sui social media a Wall Street, arrivato a novembre 2011 sul mercato. Nel pezzo citato, si ricorda come gli ETF (Exchange Traded Fund) siano strumenti d'investimento comprensibili ed utili per il singolo investitore (assieme alle azioni e alle obbligazioni) e permettano di investire in settori considerati in crescita.

Tra le innovazioni tecnologiche di questi anni, alcune sono già arrivate al pubblico, come ad esempio le apps (applicazioni) e il 3D, senza dimenticare la progressiva diffusione di smartphones e tablet. Ma c'è un'altra importante innovazione tecnologica che non è ancora molto conosciuta: il cloud computing. Si tratta dell'insieme di tecnologie che consentono di archiviare/memorizzare/elaborare grandi quantità di dati tramite risorse hardware/software distribuite e virtualizzate in rete, anziché in un singolo computer. Rispetto ad altre tecnologie, il cloud computing può risultare di non immediata comprensione, ma rappresenta una grande possibilità di risparmio ed efficienza per la Pubblica Amministrazione e per le aziende.

In ambito italiano, il sito www.cloudpeople.it è uno strumento divulgativo per iniziare a conoscere il cloud computing. La "nuvola" è il termine che solitamente si usa come metafora per indicare il cloud computing, ossia la nuvola informatica che custodisce in remoto i dati aziendali o della Pubblica Amministrazione. Finora, le critiche all'adozione del cloud computing riguardano soprattutto il livello di privacy e di sicurezza dei dati. Ma gli operatori del settore sono al lavoro per migliorare sempre più gli standard di sicurezza.

E, a conferma dell'importanza e del trend crescente in questo settore, a Wall Street è arrivato il primo ETF sul cloud computing, quotato da luglio 2011 al Nasdaq con il ticker identificativo SKYY e il nome completo di First Trust ISE Cloud Computing Index ETF. Attualmente, fanno parte di questo ETF circa 40 aziende, tra le quali Akamai Technologies, Juniper Networks, Google, Netflix, Salesforce, Apple, Microsoft, Teradata.

Ma quest'anno l'attesa a Wall Street è concentrata su quella che si annuncia come la IPO più calda dai tempi di quella di Google (agosto 2004): se l'iter legislativo e finanziario andrà come previsto, a maggio Facebook esordirà alla Borsa di New York, con stime di valutazione tra i 75 e i 100 miliardi di dollari. Nuova bolla hi-tech in arrivo? Non è detto: le aziende di oggi attive nei social media e nelle tecnologie avanzate possono disporre di una massa critica di utenti maggiore rispetto al tempo delle dotcom di fine anni Novanta/inizio Duemila e sembrano avere piani di sviluppo più ragionati e a lungo termine. (video sulla IPO di Facebook, sul NòvaBlog di Luca Tremolada).

Nell'epoca dell'innovazione permanente, investire nell'innovazione significa soprattutto investire sul futuro.