Faccio soltanto le cose che capisco. Fra tutte le frasi del finanziere Warren Buffett (1930), questa può essere la sintesi estrema della sua filosofia d'investimento.
Nel mondo degli investimenti, Buffett è considerato come una leggenda vivente e ormai da decenni è nelle classifiche delle persone più ricche del mondo. Il suo approccio agli investimenti è centrato su business tradizionali e tipicamente "novecenteschi", con una certa diffidenza per il mondo dell'innovazione e delle tecnologie. Ciò è dovuto sia a fattori generazionali sia al suo modo di intendere l'investimento.
Seguendo queste sue convinzioni, Buffett è diventato un miliardario. E molti dei suoi insegnamenti sono validi ancora oggi. Ma al giorno d'oggi si deve tenere conto anche degli investimenti che ruotano attorno al mondo dell'innovazione.
Nell'ultimo decennio, la complessità dei prodotti e delle strategie finanziarie è aumentata esponenzialmente, con la conseguenza degli ingenti danni prodotti dalla finanza speculativa nel mondo occidentale. I derivati sono armi di distruzione finanziaria di massa, per citare ancora Buffett.
Il tema dell'educazione finanziaria è diventato ormai imprescindibile per giovani e meno giovani. La gestione dei propri risparmi è diventata più laboriosa rispetto al passato. Storicamente, gli italiani hanno una propensione al risparmio maggiore rispetto, per esempio, agli anglosassoni. Ma questi anni di crisi intaccano anche il tradizionale "salvadanaio" costruito dalle generazioni precedenti. L'economia, infatti, è una disciplina che ha sia un forte lato teorico sia un forte lato pratico.
Dunque, come cercare di trasformare il proprio denaro in buoni investimenti? Nelle prossime settimane, sono in arrivo due iniziative di formazione in quest'area, realizzate con l'obiettivo di avvicinare il largo pubblico agli investimenti, attraverso un approccio orientato al medio-lungo periodo.
Sabato 20 e sabato 27 ottobre 2012 a Milano, si svolgerà il corso base per investitori privati, dedicato a tutti coloro che desiderino diventare finanziariamente indipendenti e consapevoli, a cura di YouInvest: la scuola per investire fondata nel 2011 da Marco Liera, giornalista specializzato in temi finanziari e commentatore economico per Il Sole 24 Ore. Oltre alle due giornate d'aula, è prevista una parte online che si svolgerà nei 6 mesi successivi e il costo complessivo del corso è: 1.398 euro con IVA 21% inclusa. Oltre alla presenza di Liera, il corso sarà tenuto anche da Nicola Zanella, responsabile Area Studi di YouInvest. Pagina con programma dettagliato ed iscrizioni: qui.
Tra i più longevi ed affidabili siti web di finanza in Italia, c'è FinanzaWorld.it, attivo dal 1999 e guidato dal fondatore Francesco Carlà, imprenditore, economista e giornalista, con l'obiettivo di diffondere la cultura e la pratica della finanza democratica in Italia. Oltre ai servizi di informazione finanziaria (sia gratuiti sia a pagamento), viene organizzato anche un corso di formazione sugli investimenti, tenuto in modalità live da Carlà, ogni anno a Bologna durante l'autunno. Per tutte le informazioni su data, costo, prenotazioni, materiali e programma del corso di quest'anno, con tutta probabilità in calendario entro novembre 2012, si può scrivere all'indirizzo e-mail: corsi@finanzaworld.it.
Una buona formazione finanziaria è ormai importante, e deriva anche da una buona cultura finanziaria. Recentemente, è stato pubblicato l'e-book Il Trading Online. Storia, personaggi e servizi della negoziazione telematica di titoli finanziari. Volume 1: dallo Sputnik al World Wide Web di Andrea Fiorini, giornalista presso Editori PerlaFinanza (Milano). L'e-book è stato pubblicato quest'anno dalla casa editrice Edoardo Varini Publishing (Pavia, specializzata in pubblicazioni su finanza, trading e temi umanistici), ed è il primo di tre e-books dedicati al trading online. Nel primo e-book, viene ripercorsa la storia, dagli anni Trenta fino al 1999, del progressivo avvicinamento tra finanza, informatica e telecomunicazioni. I prossimi due e-books saranno dedicati alla diffusione del trading online in Europa, Italia e nel resto del mondo dal 1994 ad oggi e all'analisi dei servizi di trading online in Italia. Il primo e-book è acquistabile online al prezzo scontato di 15 euro.
Nel titolo di questo pezzo, ho citato la parola universo, che ha una valenza sia metaforica sia concreta.
Nel mondo di oggi, in cui si ragiona a livello planetario, bisogna guardare davvero ovunque per risolvere le grandi questioni del pianeta Terra. La gestione delle risorse strategiche per il futuro dell'umanità (cibo, acqua, aria, energia per citarne alcune) è diventata sempre più delicata.
Ad esempio, le terre rare sono materiali che si estraggono sulla Terra, necessari per costruire molti dispositivi tecnologici, tra cui TV a schermo piatto e smartphones. Nonostante il nome, le terre rare non sono poi così rare sulla superficie terrestre, ma negli ultimi anni la Cina ha guadagnato una posizione rilevante in questo campo, arrivando a detenere, oggi, circa il 23% dei depositi di terre rare nel mondo. Eppure la leadership cinese nell'estrazione ed esportazione di terre rare sta attualmente subendo un'erosione, dovuta a cambi di strategie commerciali e geopolitiche nel mondo. Qui un recente articolo che fa il punto della situazione sulle terre rare nel mondo (fonte: The Atlantic).
Considerato l'attuale momento storico, potrebbe essere arrivato l'inizio della Space Economy: ossia ricavare risorse per la Terra dallo Spazio. Al di là dei primi esperimenti di turismo spaziale messi recentemente in atto da nababbi come Richard Branson, è noto che chi controlla le comunicazioni satellitari nello Spazio, controlla la Terra. Nella seconda metà del Novecento, abbiamo assistito alla corsa fra Stati Uniti e l'allora Unione Sovietica per il controllo militare e tecnologico dello Spazio. Nel 2012 e in futuro, la Cina e l'India vorranno giocare un ruolo di primo piano nella "nuova conquista dello Spazio".
In ambito americano, Planetary Resources è un progetto che mira a sfruttare le risorse naturali dello Spazio per l'economia della Terra. Ad esempio, estraendo aqua, terre, metalli e materiali dagli asteroidi che circolano nell'Universo. L'idea dei due fondatori – Eric Anderson e Peter H. Diamandis, entrambi imprenditori nel settore aerospaziale – è quella di costruire veicoli e navicelle spaziali low-cost, usando tecnologie innovative, per esplorare gli asteroidi ed estrarne materiali utili per l'economia sulla Terra. Fantascienza? Tra gli investitori ed advisors del progetto ci sono, tra gli altri, Larry Page (amministratore delegato di Google), Eric E. Schmidt (presidente esecutivo di Google), James Cameron (regista cinematografico e sceneggiatore, interessato anche al futuro degli oceani).
Di certo, gli investimenti sono un vero universo. Da conoscere.
Chiudiamo con l'infografica qui sotto, dedicata alla Space Economy (fonti: Planetary Resources e Infographic Labs, 2012).