Dal telefono allo smartphone

Smartphone
“Descrivere il telefono mobile, oggi, significa stilare un rapporto su
come siamo, comunichiamo, ci parliamo e ci scriviamo, insomma su come passiamo
la maggior parte del nostro tempo. Raccontare il cellulare significa raccontare
noi stessi, cyborg del Duemila”
. Queste riflessioni sono contenute nel libro Il piccolo libro del telefono. Una vita al cellulare, di Fausto Colombo, Bompiani editore, Milano 2001. L'autore del testo è docente di Media e Politica all'Università Cattolica di Milano, dove dirige il Centro di Ricerca sulla Comunicazione.

E nell'ultimo decennio, il telefono mobile è diventato una protesi comunicativa sempre più articolata sia dal punto di vista tecnologico sia dal punto di vista umano.

A partire dagli anni Novanta, è stato proprio il telefono cellulare ad iniziare a trainare gli italiani verso una dimensione post-moderna. La capillare diffusione della telefonia mobile in Italia è collegata ad alcune specificità degli italiani, tra le quali: l'oralità come mezzo di comunicazione rapido ed efficace, il bisogno di parlare regolarmente con qualcuno, sentire la voce per capire l'umore dell'altra persona. Un caso particolare è quello del successo degli sms, che mescolano brevità ed efficacia con alcune capacità minime di scrittura. D'altra parte, tutte le forme di comunicazione che stimolano la vista e l'udito hanno probabilità di successo in Italia, mentre i media che implicano l'uso della lettura e dei linguaggi della scrittura trovano più resistenza.

Il telefono è una innovazione che, a partire dal XIX secolo, ha permesso di essere collegati con il (proprio) mondo e ha scandito la vita di generazioni di persone, con un intreccio fra lato tecnico, lato amministrativo-commerciale e lato umano-sociale. Mi viene in mente, per esempio, il romanzo La concessione del telefono di Andrea Camilleri (Sellerio editore, Palermo 1998), dove questi tre aspetti si intrecciano nella società siciliana di fine Ottocento.

Al giorno d'oggi, la telefonia è diventata un universo con molte sfaccettature, e l'evoluzione tecnologica offre sempre più opportunità per soddisfare l'esigenza umana di comunicare a voce con gli altri. Da questo punto di vista, la telefonia via internet rappresenta un trend in crescita.

Skype ha aperto la strada, ed è notizia recentissima, ad esempio, il lancio del VOIP (Voice Over Internet Protocol) da parte di Facebook negli Stati Uniti: qui la notizia sul sito del Sole 24 Ore, a firma di Luca Dello Iacovo.

In una ideale progressione storica, siamo passati dal telefono a muro a quello posizionato su tavoli e scrivanie, per poi passare al telefono portatile ed oggi siamo allo smartphone: uno strumento tecnologico nel quale il telefono è soltanto una parte delle molte funzionalità disponibili. Peraltro, va rilevato come in Italia le funzioni principali siano ancora la fonia e gli sms, e la spinta all'acquisto (o al cambiamento) dello smartphone sia ancora legata a motivazioni di "status symbol".

Sta di fatto che attraverso questo strumento continuano a scorrere conversazioni e comunicazioni di tutti i tipi.

Il settore è certamente di interesse per i big americani della tecnologia e del web. E anche in Europa, sono in corso di sviluppo ricerche e studi sui sistemi di comunicazione mobile e wireless del futuro.

Per esempio, METIS 2020 è un progetto co-finanziato dall'Unione Europea (7° Programma Quadro per Ricerca e Sviluppo – FP7) sui fattori e sulle tecnologie abilitanti nelle comunicazioni mobili e wireless in Europa nel 2020 ed oltre. Il progetto è partito il 1 novembre 2012 e terminerà il 30 aprile 2015, con un budget di 15.885.000 euro. I partner sono 29, tra aziende del settore telecomunicazioni, automotive, istituzioni accademiche e di ricerca, con il coordinamento dell'azienda svedese di telecomunicazioni Ericsson. C'è anche un partner italiano: Telecom Italia. Le realtà partecipanti sono tutte europee, ad eccezione dell'azienda giapponese NTT Docomo. Per informazioni: qui.

D'altra parte, il mercato della telefonia mobile è davvero globale e rappresenta una possibilità di sviluppo anche nel continente più disagiato del pianeta: l'Africa. Anche se è un poco datata (novembre 2011), ecco una notizia sull'espansione del mercato della telefonia mobile nel continente africano. [Fonte: BBC]

La tecnologia, naturalmente, è una componente fondamentale in quest'area.

Appcelerator è una piattaforma (made in Usa) per costruire apps per mobile, in particolare attraverso tecnologie cloud. Notizie per gli sviluppatori: qui.

Moshare, anch'esso nato negli Stati Uniti, è un servizio che consente di inviare immagini, video, musica e testi ai telefoni cellulari dei propri amici.

Indoona è invece un'idea italiana e consiste in una app gratuita per chiamare, videochiamare ed inviare messaggi multimediali a tutti gli altri utenti Indoona, via internet.

E per chiudere, parliamo del Center of Phone Etiquette – Please ShutUp : anche nell'epoca della connessione 24 ore su 24, rimangono fondamentali alcune regole di buona educazione, ironicamente illustrate nel sito linkato sopra. A tutti noi, infatti, sarà capitato di dovere ascoltare conversazioni telefoniche sugli argomenti più disparati, nelle situazioni più improbabili e nei luoghi meno opportuni (viaggiando ormai da anni sulla tratta Roma-Milano-Roma, ma non solo, penso di avere visto un'ampia casistica sul genere umano italiano…).


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