Ormai da anni, lo sport non è più soltanto un gioco. E' diventato, infatti, uno dei maggiori business al mondo. I tifosi (quelli corretti) sono rimasti la parte più genuina dello sport, mentre atleti, allenatori, dirigenti hanno assunto sempre più anche le sembianze degli "uomini d'affari".
Eppure, nonostante il giro d'affari, lo sport rimane ancora un interessante incrocio fra antropologia e comunicazione, con una "base" costituita dalle regole del gioco e della correttezza sportiva. Anche se tutto ciò risulta di difficile applicazione in Italia, poiché la maggioranza degli italiani ha uno spirito più da tifoso che da sportivo puro.
Si parlerà di fair play, ad esempio, nell'incontro Comunicare il Fair Play di lunedì 21 ottobre 2013 a Milano, all'Università IULM, via Carlo Bo, 1, ore 18, aula Seminari, VI piano, ingresso libero. Si tratta della premiazione del concorso sul tema del "tifo sano" rivolto agli studenti IULM. E' prevista la presenza del rettore dell'Università IULM, prof. Giovanni Puglisi. Evento organizzato in collaborazione con Twister Communication Group e con il patrocinio della società calcistica F.C. Internazionale.
Nel calcio, inoltre, la vittoria è diventata un imperativo e negli ultimi anni numerosi uomini d'affari asiatici, arabi, russi e statunitensi hanno messo gli occhi e il denaro su alcuni storici team europei. Fino all'Italia, con la proprietà di Inter e Roma passata, rispettivamente, in mani indonesiane e americane. Potrà vincere soltanto chi avrà più denaro da spendere? Su questi temi, è disponibile il libro Il calcio dei ricchi. Si potrà più vincere senza spendere un tesoro? di Mario Sconcerti (giornalista Corriere della Sera) Baldini Castoldi Dalai editore, Milano 2012.
E come è cambiata la fruizione dei contenuti e dei brands sportivi da parte dei tifosi con l'avvento dei media digitali? Alcuni dati nella infografica qui sotto. [Fonte: Catalystimg.com, 2013]