L'Italia di una volta, pane al pane e vino al vino. L'amore, l'amicizia, il lavoro, la vita visti faccia a faccia, senza nessuna (o con pochissima) mediazione tecnologica.
L'ultima ruota del carro, film diretto da Giovanni Veronesi, è un racconto cinematografico degli ultimi 40 anni della storia italiana, visti con gli occhi di Ernesto (il protagonista del film, interpretato da Elio Germano): un italiano di origine popolare che nell'arco della propria vita vive la trasformazione dell'Italia da Paese artigiano e contadino a Paese "evoluto".
Troppo cinematografico per essere un vero e proprio documentario, il film mostra comunque una carrellata sull'evoluzione della società italiana e dell'italiano medio negli ultimi decenni, dalla ricerca del posto fisso "sicuro" alla formazione di una famiglia, dal desiderio di migliorare la propria condizione anche facendo lavori di cui non si sanno valutare le conseguenze fino agli inevitabili problemi (piccoli e grandi) della vita.
Molte persone dai 50 anni in su si riconosceranno in alcune parti del film, mentre i trentenni guarderanno con un pizzico di nostalgia alcune scene.
L'Italia di ieri era un Paese semplice, quella di oggi è un Paese che deve affrontare una realtà globale complicata. Nella parte finale del film, Ernesto parla tramite Skype con il suo migliore amico, Giacinto (interpretato da Ricky Memphis), il quale dopo aver fatto varie scelte discutibili nel corso della sua vita, si è trasferito in Cina e ora dice all'amico:"Il futuro è qui".
In passato, l'ultima ruota del carro era comunque collegata, in un modo o nell'altro, al carro. Oggi, non c'è più la certezza che essa sia collegata al carro.