L’Iter Iaponicum: ovvero, il censimento dei libri italiani antichi conservati in Giappone

Sapevate che nelle biblioteche giapponesi sono conservati alcuni dei libri italiani antichi più rari?

Si tratta di materiali poco conosciuti e fino ad oggi difficilmente accessibili.

Quest’anno è iniziato l’Iter Iaponicum: il progetto finalizzato al censimento dei manoscritti e degli antichi libri a stampa in lingua italiana conservati in Giappone. Il progetto proseguirà fino al 2022 ed è coordinato da Marco Limongelli (classe 1977, docente di Lingua e Letteratura Italiana all’Università di Kyoto, membro dell’Associazione di Studi Italiani in Giappone), con la partecipazione di Lorenzo Amato (Università di Tokyo), Kosuke Kunishi (Università di Studi Stranieri di Kyoto), Yosuke Shimoda (Università di Osaka) e Mami Tanaka (Università di Kyoto). Collaborano all’Iter Iaponicum anche gli Istituti Italiani di Cultura di Osaka e di Tokyo, biblioteche nazionali giapponesi, dipartimenti di studi occidentali di vari atenei giapponesi (in particolare quelli più attivi nella catalogazione e digitalizzazione di libri rari). Il gruppo di ricerca si avvale anche delle valutazioni espresse da docenti universitari europei specializzati in codicologia, paleografia, cultura della stampa, storia del libro e bibliografia.

La maggior parte del materiale è conservato presso biblioteche universitarie pubbliche (ad esempio a Tokyo, Kyoto, Tsukuba) e private (Keio, Tenri, Waseda, Sophia), ma esemplari interessanti sono presenti anche in musei (il Museo della stampa e quello Nazionale di Tokyo, il Civico di Sakai, quello dei 26 Martiri di Nagasaki), centri di ricerca (Nichibunken), biblioteche nazionali (tra cui spicca la National Diet Library) e prefetturali (Osaka).

Fino ad oggi, l’accesso è stato limitato sia dalla scarsa conoscenza del materiale conservato sia dalle difficoltà burocratiche. Non esiste un inventario nazionale completo, ed è cospicuo il numero di libri antichi non catalogati. Inoltre, l’accesso ai fondi rari è operazione lenta e macchinosa, con tempi di attesa lunghi.

L’Iter Iaponicum si configura come la prima tappa di un ambizioso censimento asiatico del libro antico italiano, senza escludere accordi di cooperazione internazionale. La banca dati metterà a disposizione un catalogo con le schede dei libri, informazioni bibliografiche e – quando possibile – riproduzioni digitali. Questo progetto, infatti, intende muovere anche un primo fondamentale passo verso la digitalizzazione del libro italiano antico. Anche in Giappone, come nel resto del mondo, è progressivamente aumentata l’attenzione sulle collezioni di materiale raro con l’avvio di progetti di nuova catalogazione, ricatalogazione e digitalizzazione di manoscritti e libri antichi. Il catalogo sarà suddiviso in tre categorie: Manoscritti, Incunaboli e Cinquecentine.

Per informazioni: limongelli.marco@virgilio.it