Sulle tracce di Roger Federer, dopo il suo ritiro dal tennis

Nell’immagine: Roger Federer, ex tennista svizzero. © photo by Rob Keating.

Classe 1981, già quando era ancora in attività Roger Federer era considerato come uno dei maggiori tennisti di tutti i tempi.

Nel 2022 si è ritirato ufficialmente, con 103 tornei vinti; nella storia del tennis è secondo soltanto allo statunitense Jimmy Connors (109 tornei vinti) per numero di successi nei tornei.

Chi segue il tennis da molti anni, sa che Federer ha giocato incontri indimenticabili negli anni Zero e Dieci.

Come spesso accade nel mondo dello sport, gli atleti e gli ex atleti stringono accordi di collaborazione e marketing con le aziende.

Dopo essersi ritirato dall’attività competitiva, Federer continua a dedicarsi alla sua Fondazione, da lui creata per sostenere progetti di formazione per bambini in Africa e in Svizzera.

Sul piano delle collaborazioni imprenditoriali, Federer ha appena siglato un accordo con la multinazionale italo-francese EssilorLuxottica: si tratta di un accordo di licenza esclusiva per il design, la produzione e la distribuzione a livello globale di occhiali a marchio Roger Federer (RF) e Oliver Peoples, brand statunitense di occhialeria fondato nel 1987 a Los Angeles e attualmente guidato da Rocco Basilico. La prima collezione, sviluppata con la direzione artistica di Roger Federer e Oliver Peoples, verrà lanciata nella primavera 2024. I modelli proposti saranno tesi alla ricerca dell’eccellenza e ad un lusso sobrio.

Per chi fosse più affascinato dall’aspetto “letterario” di Federer e dal periodo che ha preceduto il suo ritiro dal tennis, ecco il libro Gli ultimi giorni di Roger Federer e altri finali illustri, in libreria dal 26 maggio 2023 per la casa editrice il Saggiatore. L’autore è Dyer Geoff, uno dei più noti scrittori inglesi contemporanei. Per molti anni Dyer, che fa parte degli scrittori appassionati di tennis, ha ammirato il gioco e lo stile di Federer. E questo libro non tratta soltanto di Re Roger ma anche di che cosa succede agli artisti quando arrivano alla maturità: è una meditazione ironica e malinconica sul tempo che passa e su quanto la bellezza, tanto di una sinfonia musicale quanto di un rovescio a incrociare, possa essere salvifica.