Nell’immagine: un momento dell’incontro Cina, Italia ed Europa nell’era Trump. Roma, Camera dei deputati, 6 marzo 2025.
Interventi di qualità su temi di grande attualità, nell’incontro che ho avuto l’opportunità di moderare ieri alla Camera dei deputati, nella Sala Giacomo Matteotti.
L’iniziativa, che ha visto una buona affluenza di pubblico in sala, è stata promossa dal deputato Vinicio Peluffo (PD), presidente dell’Associazione Parlamentare Amici della Cina e membro della Commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo della Camera, con organizzazione a cura del Centro Studi sulla Cina Contemporanea.
Alberto Bradanini, già Ambasciatore d’Italia a Pechino dal 2013 al 2015 e attualmente presidente del Centro Studi sulla Cina Contemporanea, ha evidenziato come le relazioni economiche tra Italia e Cina siano fluide, segnalando anche la necessità di valorizzare maggiormente i porti italiani. Il tutto tenendo presente il principio di armonia nella diversità molto caro al presidente cinese Xi Jinping.
Sergio Paba, docente di Politica Economica all’Università di Modena e Reggio Emilia, ha spiegato come il vantaggio della Cina nel settore dell’automotive elettrico sia conseguito sul campo e sia l’effetto della sua politica industriale. Politica industriale su cui l’Europa è in ritardo. Soltanto nel 2024, la Cina ha prodotto 31 milioni di veicoli: un valore superiore a quello europeo, che permette alle aziende cinesi del settore di competere con gli altri produttori globali. Senza dimenticare che i cinesi stanno rivolgendo attenzione soprattutto ai Paesi che hanno investito nella Via della Seta.
Lorenzo Riccardi, Presidente della Camera di Commercio Italiana in Cina, intervenendo in video collegamento, ha ricordato il recente incontro avvenuto con il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Sul piano geografico, le aree della Cina orientale sono quelle che attualmente hanno il maggiore interscambio commerciale con l’Italia ma non va dimenticato il lavoro fatto nel Sud-Ovest della Cina dal Consolato Generale d’Italia a Chongqing. Le imprese italiane in Cina considerano strategico il mercato cinese soprattutto con riferimento a macchinari industriali, chimica, farmaceutica, lifestyle. E l’Asia è la regione del mondo a crescita più veloce.
Giuliano Noci, Prorettore per il Polo Territoriale Cinese del Politecnico di Milano, ha rivolto un invito a creare una task force sulla Cina in sede istituzionale, ricordando come in questo momento storico l’Europa a 27 non funzioni bene e sia necessaria una maggiore coesione tra i Paesi dell’Unione Europea. Nel 2025, ha concluso Noci, bisogna prendere decisioni storiche per il futuro delle relazioni internazionali e del commercio globale.