Fair play

Olympic games London 2012
"Come l'aria è il migliore degli elementi, come l'oro è il più prezioso dei tesori, come la luce del sole sorpassa ogni altra cosa in splendore e calore, così non vi è vittoria più nobile di quella di Olimpia", scriveva il filosofo greco Plutarco nell'antichità classica.

Certamente, dai tempi di Plutarco, moltissimo è cambiato nel mondo dello sport. Al giorno d'oggi, purtroppo, quando si parla di sport, si devono raccontare anche storie di malaffare, scandali, corruzione, doping, giganteschi giri d'affari. Naturalmente, e per fortuna, il vero sport non è questo.

Fair play è una espressione inglese che, tradotta in ambito sportivo italiano, significa: gioco corretto. E di gioco corretto c'è bisogno non soltanto nello sport, ma anche nel mondo del lavoro e nelle relazioni umane, in Italia e nel mondo.

Tornando all'ambito sportivo, il titolo in inglese di questo post non è casuale: quest'anno la capitale della Gran Bretagna – Londra – ospiterà l'edizione 2012 delle Olimpiadi estive. E' la prima città ad ospitare per la terza volta i Giochi olimpici, dopo le edizioni del 1908 e del 1948.

La ritualità delle Olimpiadi – svolgimento ogni quattro anni e novità in ogni edizione – si adatta bene ad una città come Londra, che racchiude tradizione e sguardo al futuro. Anche il Regno Unito è colpito dalla crisi, ma gli inglesi sanno tirarsi fuori dai guai e questa estate, con tutta probabilità, vedremo uno spettacolo degno di un vero evento globale come le Olimpiadi.

Giochi olimpici che fra quattro anni vedremo a Rio de Janeiro, in Brasile: paese da più parti indicato come uno dei luoghi chiave per lo sviluppo futuro del mondo.

E' aperta l'assegnazione delle Olimpiadi 2020, e fra le città in corsa c'è anche Roma: la capitale italiana, che ha già ospitato i Giochi nel 1960.

Quando è ben gestito, un evento come le Olimpiadi produce ritorni positivi da vari punti di vista: infrastrutture, indotto, business, immagine della città e del paese che ospita i Giochi. Fra le città italiane, Roma ha già le caratteristiche di base per un evento di questo tipo (facilmente raggiungibile dall'estero, vicinanza al mare, alcune infrastrutture già presenti sul territorio, sede degli organi di governo dello sport italiano). In ogni caso, per l'assegnazione di una Olimpiade giocano un ruolo importante  la politica, l'economia e l'immagine complessiva che un paese riesce a mettere in campo.

E dall'Italia arriva un'idea che unisce il mondo dello sport attraverso i nuovi media: Spoome.com è la prima rete professionale/social network per chi segue lo sport. Nata nel 2011, Spoome si rivolge alle quattro "categorie" di persone che ruotano attorno allo sport: gli atleti; coloro che lavorano nel mondo dello sport (ad es. dirigenti, tecnici ed addetti delle federazioni); i giornalisti e gli operatori dei media che si occupano di sport; i tifosi e i fan.

Le start up italiane nel settore dello sport non sono numerosissime, e la nascita di Spoome è un buon segno, considerando che lo sport rappresenta una grande area dell'immaginario collettivo e gode di largo seguito in Italia.

E lo sport più popolare in Italia è il calcio. Quando, in campo, il pallone assume una traiettoria "imprevista" e magari va a finire in rete in maniera rocambolesca, a volte si filosofeggia dicendo:"La palla è rotonda…" Ma assodato che la palla è rotonda, dove è il confine fra la perizia del calciatore e le leggi della fisica? Una risposta si trova nel libro La scienza nel pallone. I segreti del calcio svelati con la fisica di Nicola Ludwig (ricercatore Università degli Studi di Milano) e Gianbruno Guerrerio (giornalista scientifico), Zanichelli editore, Bologna 2011.