Nei giorni scorsi, sono stato al Festival del Cinema di Roma.
La kermesse capitolina è iniziata una settimana fa, con la festa d'apertura in cui ha avuto luogo l'evento, ispirato all'ambiente e alla natura, curato dall'art director Felice Limosani.
Film, eventi, divismo, curiosità: anche se è un medium con una natura profondamente novecentesca, il cinema continua a proporre un immaginario che cattura l'attenzione anche nel XXI secolo. E sarà sempre più interessante capire le direzioni future del cinema: quello "ufficiale" e l' "altro cinema" (cortometraggi, documentari, animazione, clip, spot, trailer e forme brevi dell'audiovisivo).
In proposito, è stato presentato, in settimana, CensiAnimaCorto – Censimento Nazionale dell'Audiovisivo Sommerso. Si tratta di una ricerca, curata da CineMonitor – Osservatorio Cinema dell'Università "La Sapienza" di Roma, presentata da Roberto Faenza, regista, docente universitario e direttore di CineMonitor:"Stiamo battezzando il censimento di un popolo senza terra. Al giorno d'oggi, ci sono forme che nascono dal cinema ma vanno già oltre. Il cinema è sempre stato un mutante, e purtroppo l'industria cinematografica italiana, salvo rarissimi casi, è poco attenta alla sperimentazione. Le prime riflessioni emerse da questa ricerca, ancora in corso, indicano che: 1) si tratta di una industria sommersa ma reale; 2) è una industria prettamente giovanile; 3) le tecniche cinematografiche stanno cambiando e si stanno evolvendo; 4) stanno crescendo la qualità media e la professionalità di questi lavori. Questo popolo senza terra sta crescendo e, in futuro, andrà in conflitto con chi possiede la terra. Il 22 gennaio 2010 terremo un convegno internazionale sul cinema, nella sede della Regione Lazio, e sarà l'occasione per presentare i primi risultati di questa ricerca".
Successivamente, sono state illustrate le modalità di svolgimento dell'indagine: info qui.
In seguito, è intervenuta Giulia Rodano, assessore alla Cultura, allo Spettacolo e allo Sport della Regione Lazio:"Quando ci sono cose che si coagulano, c'è un fenomeno. Oggi, rischiamo di essere scavalcati da questi fenomeni e di non tenere più le connessioni fra cinema in sala e cinema crossmediale. Mentre la rete è orizzontale, la televisione è verticale. Siamo contenti di sostenere questa ricerca. Le innovazioni, nel cinema, sono nate senza soldi e da persone che si sono messe in gioco. In questo, i nuovi media sono un elemento importante. E noi, come amministratori, dobbiamo saper costruire pratiche che evitino la dispersione e tengano i fili".
A seguire, l'intervento di Gaetano Blandini, direttore generale per il Cinema del Ministero per i Beni e le Attività Culturali:"Molti di questi prodotti audiovisivi sommersi sono apolidi: bisogna fare una riflessione sulla nazionalità e sulle conseguenze che questo ha per una istituzione. In Italia, abbiamo cinquantacinque fra scuole ed accademie in questo settore e bisogna capire bene il loro standard formativo. Il percorso formativo è diventato strategico e sono contento che questo progetto sia gestito dall'università, con un profilo scientifico alto che possa dare indicazioni utili anche a livello ministeriale".
Francesco Gesualdi, presidente della Fondazione Lazio per lo Sviluppo dell'Audiovisivo, ha portato il saluto del presidente del Festival Internazionale del Film di Roma, Gian Luigi Rondi, e ha concluso l'incontro:"Colgo l'occasione per ringraziare la RomaLazio Film Commission, diventata un luogo di riflessione su molti temi, fra cui quello discusso oggi merita molto rispetto. Quando sarà presentata questa ricerca, uscirà un quadro estremamente interessante. L'Italia sperimenta poco, e la poca sperimentazione significa anche bassa esportabilità dei prodotti italiani. Lavorare sui cortometraggi, sul prodotto web e su ciò che vedremo sui telefonini non è la panacea dei problemi ma può aprire prospettive.Bisogna galoppare per adeguare la formazione all'innovazione tecnologica, che si evolve sempre più velocemente. Bisogna trovare politiche in grado di far emergere il sommerso e i talenti".
La serata di martedì 20 ottobre ha visto protagonisti lo scrittore brasiliano Paulo Coelho e il film Experimental Witch tratto dal suo libro La strega di Portobello. Sul palco con Coelho, Elisabetta Sgarbi, autrice, producer, regista e direttrice editoriale della casa editrice Bompiani.
Coelho ha affermato:"Pensando che i libri si svolgono nella testa dei lettori, ho deciso di rivolgermi, via internet, al pubblico. E sono arrivati oltre seimila lavori, molti dei quali di grande qualità".
Elisabetta Sgarbi ha spiegato:"Dopo vari affinamenti, abbiamo scelto quattordici storie, che hanno composto i 110 minuti della versione del film per la sala. Siamo riusciti a rispettare il libro e Paulo ha coinvolto i lettori fin dall'inizio del progetto".
Ha proseguito Coelho:"Ho iniziato a vedere i lavori quando sono stati caricati su YouTube. Le persone hanno dimostrato una grandissima creatività e quando si è trattato di effettuare il taglio finale, ho preferito delegare. Poche volte le persone si mettono insieme per fare cose belle. Ma condividere fa parte della condizione umana. E pochi lavori sono più solitari di quello dello scrittore".
Elisabetta Sgarbi ha sostenuto:"Credo che la letteratura e il cinema siano vicini, e questa sera non parlo tanto come editor quanto come persona che ha compreso il talento di Paulo".
Paulo Coelho:"Da questo film, ho scoperto qualcosa in più sul mio libro: quando scrivi, non sai come il tuo messaggio arriverà agli altri".