Tra i soggetti italiani che stanno prestando molta attenzione all’espansione internazionale c’è anche il Consorzio Vino Chianti.
Dall’inizio del 2022, il Consorzio ha realizzato seminari istituzionali e attività di lavoro in Uzbekistan, Colombia, Stati Uniti, Cina, Corea del Sud, Vietnam, Germania. Le prossime tappe sono il 21 giugno a Tallinn, in Estonia, e il 23 giugno a Varsavia, in Polonia.
«Con questo nuovo tour di seminari istituzionali continua l’impegno del Consorzio Vino Chianti per la promozione della Denominazione sui mercati internazionali – commenta il presidente del Consorzio Vino Chianti, Giovanni Busi –. In questo delicato periodo segnato dalla ripresa successiva al Covid ma anche dalle difficoltà legate alla guerra in Ucraina, puntiamo a consolidare i rapporti commerciali con i nostri mercati strategici e anche ad allargare la nostra presenza in nuovi territori. Siamo certi che anche in Estonia e in Polonia l’interesse nei confronti del Vino Chianti sarà all’altezza delle aspettative delle aziende».
Recentemente, inoltre, il Consorzio ha stretto anche un accordo con American Express: coloro che faranno acquisti attraverso le carte di credito American Express nelle cantine delle aziende aderenti al Consorzio Vino Chianti avranno condizioni agevolate o addirittura azzerate sui costi delle commissioni a carico delle medesime imprese.
Le agevolazioni consistono in commissioni trasparenti e specifiche per il settore vitivinicolo basate sul volume di affari annuo. Il canone e le spese a carico delle cantine saranno pari a zero per incassi fatti con le carte American Express, fino a 3 mila euro all’anno. Per incassi più elevati il canone previsto è comunque molto basso. L’accordo prevede che un tecnico incaricato di American Express provveda a un aggiornamento gratuito del Pos delle aziende produttrici.
«Abbiamo accolto con favore la proposta di American Express – afferma Giovanni Busi –, che va ad alleggerire i nostri associati da canoni e spese per le vendite in cantina. Come Consorzio Vino Chianti siamo costantemente impegnati per offrire ai nostri associati ogni intervento che possa andare a loro vantaggio. Ci auguriamo che questo sia solo l’inizio di una proficua collaborazione con American Express».
E le previsioni per la prossima vendemmia sembrano essere intonate all’ottimismo, pur con preoccupazioni per lo scenario economico generale.
«Questa situazione di alti costi dell’energia e dei materiali, come bottiglie, sughero e imballaggi, sta indubbiamente creando problemi alle aziende – ha spiegato Busi –. Abbiamo calcolato un rincaro di circa il 10% sui prezzi che sta frenando il mercato del vino e questo non è certo di buon auspicio visto che tra pochi mesi siamo in vendemmia e questa situazione porta molti pensieri. Fare aumenti di costi sullo scaffale del 10% è improponibile. Anche il prodotto sfuso è aumentato da 130 euro a ettolitro fino a 180-200 euro a ettolitro. Chiediamo più erogazione di finanziamenti, con la possibilità di posticipare le rate dei prestiti».
«Anche le aziende enoturistiche stanno vedendo una ripresa, il turismo è in crescita in tutte le zone del Chianti, con molti turisti che chiedono di fare tour delle cantine e degustazioni. Senza restrizioni si andrà più velocemente. In questo 2022, l’uva c’è. Da ora e fino a settembre dobbiamo solo sperare che non ci sia siccità, né le grandinate del passato. Se tutto va bene, dopo cinque anni potremmo tornare a una produzione normale, intorno agli 800 mila ettolitri, e anche questa sarebbe una bella boccata di ossigeno per le aziende della Denominazione», conclude Busi.