A pensarci bene, lo sport è stato uno dei primi fenomeni globali ed ha "anticipato" l'arrivo della globalizzazione. Già nella Grecia dell'Età Classica lo sport era considerato un valore sano, tanto che le guerre venivano sospese per consentire lo svolgimento dei Giochi Olimpici. A partire dalle Olimpiadi di Atene del 1896, lo sport ha accompagnato la modernità (venendo sospeso soltanto in occasione delle due guerre mondiali) e ha progressivamente favorito il dialogo tra le culture del mondo.
Il 12 febbraio si aprono le Olimpiadi invernali di Vancouver 2010 e tra due anni i Giochi Olimpici si terranno a Londra. Dal 1896 ad oggi, il mondo dello sport è molto cambiato, non sempre in meglio, ma si auspica che i valori di fondo della lealtà e del rispetto dell'avversario continuino ad essere universali.
Le discipline sportive sono un territorio frequentato dai media, ricche come sono di storie di vita da raccontare. E, nel tempo, lo sport ha aggiornato le soglie dei limiti del corpo umano.
Giovedì 11 e venerdì 12 febbraio, all'Università "La Sapienza" di Roma, si svolgerà il convegno "Come lo Sport spiega il Mondo", patrocinato dal Comune di Roma e dall'Associazione Italiana di Studi Semiotici in collaborazione con il Centro Sportivo Italiano. L'incontro – al quale parteciperanno studiosi italiani ed internazionali, rappresentanti istituzionali e dello sport – ruoterà sul rapporto tra sport e globalizzazione, mettendo in comunicazione, attraverso lo sguardo degli studi culturali, casi esemplari dello sport e dinamiche socio-culturali di oggi.