Come diceva il filosofo greco Aristotele (384 a. C. – 322 a. C.): “C’è soltanto un modo per evitare le critiche: non fare niente, non dire niente, non essere niente“.
Al giorno d’oggi – per le aziende e non solo per loro – il problema è che il pensiero tradizionale non porta più i risultati che si facevano in passato.
Questa è un’epoca ricca di contraddizioni: viviamo tempi di forte contrazione economica e allo stesso tempo abbiamo grandi possibilità di comunicazione attraverso le reti digitali. In molti parti del mondo, la paura e la fiducia sono i due poli che caratterizzano la vita del genere umano in questi anni.
Così come va notato che questo periodo storico è molto interessante per chi vuole esplorare. “Quando non c’è paura, si esplora“, come ha recentemente dichiarato l’esperta di design Ambra Medda all’edizione italiana di Vanity Fair (n. 38/2014). E ciò vale non solo per il mondo del design ma anche per molti altri settori lavorativi. Ad esempio, varie persone della mia generazione (80s in poi) stanno rendendo possibile ciò che appena poco tempo fa sembrava impossibile, in termini di creazione di prodotti, servizi, idee.
Nei prossimi giorni, in Italia, sono in programma tre eventi nei quali, da angolazioni diverse, si parlerà di futuro e innovazione.
A Roma, dal 3 al 5 ottobre 2014, è in programma la Maker Faire: la rassegna che mette in mostra le creazioni di coloro che producono qualcosa di innovativo nei settori della manifattura e delle tecnologie.
A Napoli (Città della Scienza), 3 e 4 ottobre 2014, si svolgerà il XIV Forum Piccola Industria di Confindustria, con un programma centrato sul tema: innovare è l’impresa.
A Milano, 2 – 4 ottobre 2014, andrà in scena IF! – Italians Festival: un momento di aggiornamento dedicato soprattutto a pubblicitari, agenzie di comunicazione, centri media e aziende.
L’esigenza di un pensiero diverso sul futuro è ormai imprescindibile e la questione non è tanto centrata su chi pensa meglio o peggio dell’altro, ma su chi riesce a pensare in maniera diversa e nuova.
In un articolo di qualche giorno fa sul Corriere della Sera (25 settembre 2014), il giornalista Beppe Severgnini ha coniato l’acronimo S.V.E.G.L.I.A. per il futuro dell’Italia. Le iniziali delle parole che lo compongono sono:
Semplicità
Velocità
Entusiasmo
Generosità
Learning (imparare l’inglese)
Investimento
Avvenire (nel senso di guardare al domani)
Mi sembra una buona strategia per il presente e per il futuro.