Sono già trascorsi più di tre anni da quel 28 maggio 2008, data dell’esordio online di questo Blog su Nòva100-Il Sole 24 Ore. Nel frattempo, sono accadute molte cose: a me, a Nòva, al Sole 24 Ore. Nel mare in tempesta dei media di questi anni, non certo sono mancati i momenti avventurosi, ed altri ne arriveranno. Fa parte degli alti e bassi della vita.
Ci sono vari modi di condurre un blog: fin dall’inizio di questa esperienza, ho scelto la strada della qualità, facendo del mio meglio per separare il grano dal loglio e proporre contenuti interessanti. L’intento originario di questo blog era, e continua ad essere, pubblicare notizie utili sui mondi della creatività e dell’innovazione, con uno sguardo trasversale sul mondo.
Questo è il 770° articolo scritto per questo spazio online, generosamente affidatomi ed ospitato dal Sole 24 Ore, e i lettori più affezionati avranno riconosciuto (nell’immagine qui sopra) la prima, storica, testata di questo blog. Durante gli anni, i contenuti di In Cerca Di Idee si sono estesi fino a toccare tutte (o quasi) le aree della creatività e dell’innovazione tecnologica, come potete notare scorrendo le categorie qui sotto (che invito a consultare periodicamente, oppure potete cercare in archivio fra i pezzi pubblicati mese per mese da maggio 2008, oppure potete utilizzare il motore di ricerca interno al blog, posizionato sopra la sezione Categorie). Troverete interviste, resoconti di convegni ed eventi, segnalazioni di iniziative, video, infografiche, commenti ed altri materiali. La grande estensione dei contenuti è stata un fatto inevitabile, per cercare di informare puntualmente su mondi così magmatici e ramificati come quelli dell’innovazione e della creatività. Il titolo stesso del blog richiama una dimensione di work in progress.
E naturalmente ci siete voi, cari lettori. Mese dopo mese, anno dopo anno, siete aumentati e spero che il vostro tempo su questo blog sia fruttuoso, almeno un po’.
Come avrete notato, dal 2008 ad oggi ho dedicato molto spazio a due fatti che negli ultimi anni hanno caratterizzato il panorama nei mondi della creatività e dell’innovazione: i concorsi e gli eventi. Si tratta di due fenomeni che, in maniera complementare, fungono da “mappa” su ciò che accade in questi ambienti. Il concorso si è sempre più affermato come strumento operativo per individuare idee utili, originali e vincenti, e per sondare il terreno sul tipo di reazione che arriva in risposta ad un certo input (il bando e/o il regolamento di concorso). L’evento, nelle sue molteplici forme, è uno strumento di comunicazione facilmente notiziabile e sempre più usato per promuovere iniziative di qualsiasi tipo (aziendali, culturali, sociali ecc.). Ma, a mio avviso, oggi bisognerebbe ragionare se sia stato raggiunto o meno il punto di saturazione per quanto riguarda l’offerta di concorsi in ambito creativo e di eventi su qualsivoglia tema. Si tratta, certo, di una vera e propria industria che dà lavoro, ma in questa epoca di comunicazione sovrabbondante, un eccesso di offerta porta ad una buona qualità (media) dei risultati? Gli addetti ai lavori in questo settore conoscono già la risposta… Oggi, inoltre, è diventato molto semplice e veloce comunicare una iniziativa: attraverso i social networks, i siti web, il marketing online, senza dimenticare i tradizionali comunicati stampa.
I blog sono arrivati nel mondo tecnologico-informatico verso la fine degli anni Novanta ed ancora oggi sono una pietra miliare fra i nuovi media, nonostante la netta accelerazione di internet degli ultimi cinque, sei anni e il progressivo spostamento delle conversazioni online verso i social networks, fino ad arrivare alla articolata struttura di relazione e di linguaggi che è oggi il web. Credo che per tenere un blog siano necessarie una buona tenuta ed apertura mentale, e come avrete notato, in questi anni ho proposto un mix di contenuti innovativi e tradizionali, alternando notizie su fatti alla frontiera dell’innovazione con news su argomenti classici, spaziando ad esempio dal venture capital ai beni culturali. In realtà, non si tratta di campi per definizione destinati a rimanere separati. Oggi, si può innovare anche in settori che sembravano preposti a custodire la tradizione. Ma oggi bisogna ridare senso alle parole creatività ed innovazione, per evitare che diventino retorica. E l’innovazione va usata e comunicata nel modo giusto.
Se l’economia italiana vuole tornare a respirare, deve capire che la via giusta è quella di essere una economia disponibile all’innovazione. Ma l’innovazione implica una cultura del rischio che in Italia viene avversata, per motivi culturali e storici. E in questi anni stiamo vedendo gli effetti negativi prodotti dalla prolungata mancanza d’apertura al mondo di molte imprese italiane (non tutte) e da una classe politica incapace di guardare al lungo termine e di saper cogliere e governare saggiamente i cambiamenti. Tutti i paesi occidentali stanno vivendo anni economicamente difficili, ma l’Italia è indietro su aree strategiche per la crescita e lo sviluppo, ed è un ritardo che influisce negativamente sul posizionamento del Paese nel mondo globale di oggi. Recuperare terreno e recuperare prospettiva sono due urgenze, ovviamente con una gestione assennata della res publica. Eppure, anche in questo fosco scenario, ci sono italiani che salvano l’Italia lavorando, producendo, creando nicchie globali, immaginando nuovi scenari e concretizzandoli.
Ho intitolato questo pezzo In Cerca di Idee e lo spirito del tempo. Siamo nella seconda metà del 2011 e già da qualche tempo sto riflettendo su cosa fare per continuare a cogliere lo spirito del tempo con questo blog. E sono arrivato ad individuare alcune grandi linee: le interviste Un caffè con…, storicamente molto apprezzate in termini qualitativi e quantitativi; l’eterogeneo spazio degli audiovisivi, dove i video si stanno affermando come il segno di una epoca dove far vedere è essenziale; le immagini, soprattutto fotografiche ed artistiche, come segno del tempo; i designers e i lavori di design che stanno facendo avanzare le frontiere del mondo del progetto; le start up, i siti web e le tecnologie che migliorano la vita dal punto di vista individuale o collettivo o ambientale; le sperimentazioni più innovative del web, nella scienza, nei media, nel giornalismo e nella cultura; la gastronomia come elemento trasversale fra le culture. E poi il filone dei commenti sul grande tema di questo periodo storico: l’economia. Senza dimenticare aree tradizionali come i viaggi, la società, i libri cartacei, i giochi, lo sport, le vignette umoristiche.
E’ evidente come scelte del genere richiedano un giornalismo di ricerca, non troppo legato alle abituali regole giornalistiche. D’altra parte, l’evoluzione del genere umano è sempre stata una ricerca, più o meno consapevole, del prossimo passo da compiere, e il Novecento è stato caratterizzato da fenomeni come l’ideologia politica, l’industria, la scienza, i media. Quali saranno le parole e i fatti che caratterizzeranno il XXI secolo? La risposta, a mio avviso, è nell'esito del confronto tra il pessimismo che attualmente permea l’opinione pubblica mondiale e la consapevolezza che il mondo, nonostante tutto, andrà avanti. Probabilmente, siamo arrivati ad un punto in cui la ricerca della next small thing (la prossima piccola cosa) è più importante della ricerca della next big thing (la prossima grande cosa). Come al solito, a fare la differenza, saranno l’intelligenza, il buon senso, l’intuito, l’impegno, il pizzico di fortuna.
Siamo diventati figli della velocità e di ritmi di vita sempre più accelerati: a volte, rallentare un po’ aiuta, anche a mettere ordine nelle idee.
E In Cerca Di Idee torna a settembre. Abbiate cura di voi, e del mondo.