"Gli italiani? Buoni a nulla, ma capaci di tutto", affermava il premier inglese Winston Churchill (1874 – 1965).
Oggi, a Roma, è stata una bella giornata primaverile e, mi dicono, c'è il sole anche a Londra.
Oggi, sono iniziate anche le votazioni per l'elezione del presidente della Repubblica Italiana, con la speranza che venga eletta una persona in grado di sostenere il massimo incarico istituzionale in una fase molto delicata della storia italiana.
Al giorno d'oggi, Mamma Italia non può dare più il posto fisso a tutti. E dunque, cosa fare?
Qualcuno dirà che il problema è costituito dalla mentalità della maggioranza degli italiani, storicamente refrattari ai cambiamenti. Altri diranno che la soluzione è quella "storica": emigrare all'estero.
Nel mondo, peraltro, è complicato spiegare un paese come l'Italia, dove convivono un ceto politico davvero problematico e un tessuto di piccole e medie imprese spesso interessanti, importanti ed innovative.
Andare via dall'Italia è un tema che ciclicamente ritorna nel dibattito pubblico italiano. Ancora di più in questi anni in cui il mercato del lavoro in Italia sta implodendo. Qui un bel post su questi temi di Chiara Cecilia Santamaria, scrittrice italiana emigrata a Londra.
E' anche vero che non tutti possono andare a vivere all'estero, così come c'è chi parte per non tornare più.
In questi cinque anni di In cerca di idee, si è formata una massa di lettori che segue questo Blog da tutti i continenti. Ed è per me motivo di soddisfazione.
Nell'ultimo decennio, ho avuto occasione di viaggiare all'estero, quando il web e i social networks non erano ciò che sono oggi. E' stato formativo.
E posso dire di conoscere persone che sono partite dall'Italia, sono rimaste in Italia, sono tornate in Italia, fanno i pendolari tra l'Italia e il mondo. Soprattutto tra i ventenni e trentenni italiani di oggi, il ragionamento si sviluppa all'interno di queste quattro possibilità.
Mi piacerebbe sapere cosa pensano i lettori su questo tema. Potete commentare questo post oppure potete scrivermi a: gabriele.caramellino [@] gmail.com
Lo spam e le polemiche gratuite non saranno prese in considerazione.
Per il resto, spazio alle idee.