57 canali e non c'è niente da guardare, secondo The Boss, al secolo Bruce Springsteen, musicista e cantautore statunitense.
In questi anni è tanto difficile quanto fondamentale ragionare sul vero e sul falso: due concetti strettamente collegati al Potere (di cui ieri è morto uno dei più controversi interpreti italiani: Giulio Andreotti, 1919 – 2013).
Non c'è dubbio che nella seconda metà del Novecento la televisione sia stata un cardine dell'ordine urbano esercitato dal capitalismo nelle società occidentali, in particolare attraverso la pubblicità.
I mondi creati dalla fiction hanno raccontato l'evoluzione dell'immaginario collettivo. Ed è inutile negare che il futuro dei media non sia collegato al futuro della televisione. Al giorno d'oggi, il grande corpo della televisione tradizionale – contenitore di culture e business tra i più vasti – vede affiancarsi altri soggetti, portatori di altre istanze.
Gli intellettuali italiani hanno sempre avuto un rapporto controverso nei riguardi della televisione e del pubblico televisivo, ed ormai ci sono scaffali su scaffali pieni di libri sulla televisione.
Essendo un'area nella quale convergono business, potere, politica e comunicazione, la televisione è sempre un argomento caldo, soprattutto in Italia, dove costituisce ancora il luogo principale di formazione dell'opinione pubblica.
Da alcune parti, si ritiene che le serie televisive e i talent show rappresentino il futuro della tv tradizionale. Il dibattito è aperto e in questo settore, come in altri campi, è fondamentale separare i guru (pochi) dai paraguru (numerosissimi: si tratta di un fenomeno storico e globale che tocca molte altre aree del dibattito pubblico).
Nel frattempo, ieri sera è tornato in onda Carosello, su Rai1 alle 21.10. La programmazione è prevista fino al 28 luglio 2013 con il nome di Carosello Reloaded, alle 21.10 su Rai1.
Due libri recenti che fanno il punto sulla tv sono Televisione di Carlo Freccero pubblicato da Bollati Boringhieri (Torino, 2013) e Storie e culture della televisione italiana a cura di Aldo Grasso, pubblicato da Mondadori (Milano 2013).
Gli italiani hanno iniziato a conoscersi davvero attraverso la televisione, a partire dagli anni Cinquanta. Ma verso quale destino è diretta la televisione così come la conosciamo? Cosa diventerà? Se ne parlerà a Milano lunedì 13 maggio 2013 alle ore 18 in un incontro organizzato dalla Fondazione Corriere della Sera, nella Sala Buzzati in via Balzan, 3, angolo via San Marco, 21, con gli interventi di Carlo Freccero, Aldo Grasso, Jerome Bourdon, John Ellis e il coordinamento di Serena Danna (giornalista della redazione Cultura del Corriere della Sera). Ingresso libero, con prenotazione a: rsvp@fondazionecorriere.it
Nonostante il passare delle epoche, anche per la tv, forse soprattutto per la tv, rimane aperto il dibattito sul rapporto tra vero e falso. E il fake: la verità nelle sue variazioni è il tema del prossimo numero dei Cahiers Européens de l'Imaginaire. La call for papers è aperta e qui ci sono tutte le specifiche (numero di marzo 2014).
D'altra parte, secondo dati recenti Audiweb (marzo 2013), ci sono 38 milioni di italiani che dichiarano di accedere ad internet da qualsiasi luogo e strumento. Naturalmente, questo dato è di interesse anche per chi oggi si occupa di audiovisivi.
Ad esempio, nella giornata di giovedì 16 maggio 2013 a Milano, a partire dalle 9.30 nella Sala Montanelli del Corriere della Sera in via Solferino 26/A, si svolgerà un workshop dedicato allo storytelling aziendale tramite gli audiovisivi, a cura dell'associazione Movi&Co., focalizzata sulla scoperta e valorizzazione di giovani videomakers. A coordinare la giornata: Andrea Fontana, imprenditore e docente di Storytelling e narrazione d'impresa all'Università di Pavia. La partecipazione è gratuita, con registrazione a: giorgia.monti@movieco.it
Ancora a Milano, giovedì 9 maggio 2013 alle ore 15 all'Università IULM, via Carlo Bo, 1, aula Seminari, si svolgerà la tavola rotonda dedicata alle web series, coordinata da Rocco Moccagatta, con la partecipazione di Gianni Canova, docente di cinema e preside della Facoltà di Comunicazione, Pubblicità e Relazioni Pubbliche dell'Università IULM, e con la presenza, tra gli altri di Michele Ferrarese (creative director Fox Factory) e dei principali autori di web series italiani. Ingresso libero.
A Roma, invece, avrà luogo Roma: i colori del mondo. Festival e concorso dedicato a documentari, cortometraggi e videoarte, dal 9 al 12 maggio 2013 allo spazio Factory Roma, piazza Orazio Giustiniani, 4 (ingresso dal MACRO Testaccio), dalle 19 alle 24. Ingresso libero. In particolare, videomakers ed artisti under 35 sono stati chiamati a ragionare sul rapporto tra i colori del mondo e la diversità culturale, sociale e psicologica. L'iniziativa è promossa dall'Assessorato alla Famiglia, all'Educazione e ai Giovani del Comune di Roma, con la direzione artistica dell'assocazione culturale FestArte e l'organizzazione di Zètema. Informazioni di dettaglio nel comunicato di seguito.
Scarica Comunicato stampa Festival 'Roma – i colori del mondo', Roma, 9 – 12 maggio 2013
Un altro appuntamento a Roma, centrato sui linguaggi audiovisivi remixati, è MashRome Film Fest, 8 – 11 maggio 2013.
Allargando lo sguardo al mondo, domani 8 maggio 2013 a Milano verranno presentati, in anteprima, i primi canali televisivi italiani in Cina. L'iniziativa è frutto di una partnership tra Giglio Group, editore italiano di canali digitali, e uno dei principali operatori radiotelevisivi cinesi, con l'obiettivo di diffondere contenuti legati alla cultura, allo stile di vita e alle eccellenze italiane. Alle ore 13 presso Bon-Wei, via Castelvetro, 16-18. Per informazioni: Caterina Banella caterina.banella@fastwebnet.it
Il mondo degli audiovisivi è certamente in evoluzione e non mancano le notizie sul rapporto fra tv e rete.
Anche Vimeo, piattaforma video utilizzata soprattutto dai creativi, si sta muovendo, con il Brand Creative Fund: qui la news sul sito di Forbes.
E chi avrebbe mai detto che, un giorno Yahoo! avrebbe acquisito i contenuti del Saturday Night Live, lo storico show televisivo americano che, dal 1975, ha visto sul palco personaggi del mondo dello spettacolo come John Belushi (1949 – 1982), Bill Murray, Dan Aykroyd, Eddie Murphy, Ben Stiller, Tina Fey.
Non poteva mancare Amazon, con gli Amazon Studios per sceneggiatori e creatori di serie, soprattutto nelle aree comedy e serie per bambini.
Quando si parla di tv, si immagina anche la visione sedentaria dei programmi. Secondo un recente studio (febbraio 2013) realizzato nella School of Public Health della Harvard University, il numero di ore trascorse davanti alla TV può influire significativamente sulla qualità del seme maschile (non sghignazzate troppo). Uomo avvertito, mezzo salvato…
Di certo, la rete è diventata un luogo sempre più umano, e non va considerata come una entità totalmente separata dalla vita in sé. In proposito, è da leggere questo recente post di Guido Vetere sul suo NòvaBlog: Se vogliamo cominciare a pensare alla rete come ad un luogo reale.
Chiudiamo con un recente video in cui Alberto Abruzzese – professore di Sociologia della comunicazione all'Università IULM di Milano ed autore di studi che hanno innovato il modo di studiare i media – parla del rapporto fra culture della tradizione e culture della rete.